La piadina artigianale in vendita per il tuo bar, ristorante, evento, negozio o per regalo. Potrai avere tutti i tipi di piadina come: piadina al farro, piadina al kamut, piadina senza glutine, piadina al cacao, piadina dolce, piadina ripiena, crescioni e fichi caramellati. Verrà spedita direttamente alla tua sede e prodotta al momento senza fare magazzino, la uanità la decidi tu. E’ possibile anche congelare la piadina.
I consigli dell’Elide

Vendita piadina al farro, kamut, senza glutine, dolce e salata.
La piadina dell’Elide vende la piadina artigianale con tutte le farine particolari che vengono messe a disposizione sul mercato. Piadina al Kamut, piadina senza glutine, piadina al farro, piadina di varie misure sia ingrosso che al dettaglio. Le nostre piadiane possono essere conservate anche congelandole. Non serve cucinarle, è necessario solo scaldarle.

Vendita ingrosso piadina artigianale in tutta Italia
La piadina dell’Elide produce al momento dell’ordinazione e spedisce in tutta Italia piadina romagnola, piadina al kamut, piadina senza glutine, piadina dolce e piadina salata. L’ordine può essere fatto on line o al telefono, in base alle quantità possono esserci vari tipi di sconto.

Grano Saraceno, Kamut e tutte le nuove ed antiche farine che creano nuovi prodotti Vegani e Biologici.
Da anni proponiamo prodotti da coltivazione biologica, e da un po’ di tempo anche le piadine vegane vengono proposte dalla Piadina dell’Elide. L’ultima nata è quella al Grano Saraceno Bio, una farina antica, senza glutine, di grande gusto e fragranza. Questa farina meravigliosa viene proposta nella sua forma integrale, con olio di oliva extravergine o di girasole, per chi preferisce quest ultimo. Non è solo una moda, ma un’ottima alternativa sia per chi trova nelle farine di grano problemi di tipo organico, o per chi semplicemente vuole provare un nuovo gusto. Come sempre la produzione è artigianale e fatta a mano, ma soprattutto è fatta da chi il suo prodotto lo consuma e lo ama tutti i giorni, parola dell’Elide. A presto qualche buona novità tra le farine biologiche, attendete con pazienza…

La Piadina Romagnola diventa IGP, potrà essere prodotta solo in Romagna.
Finalmente, dopo un lungo percorso presso l’UE il marchio “Piadina Romagnola/Piada Romagnola” potrà essere usato solo da produttori presenti sul territorio romagnolo che si attengano al prontuario della ricetta depositata, la più semplice, la più vera. Come in tutte le cose ci sono luci e ombre, però diciamo che il fatto che una piadina non possa provenire dall’Uzbekistan e debba non avere conservanti per chiamarsi Piadina Romagnola è un bel paso avanti.
Nelle case romagnole, e dai produttori artigianali, la ricetta è segretissiama, e difficilmente viene detta al di fuori del ristretto cerchio della famiglia. Il tratto di “artigianalità” del prodotto, purtroppo non viene nemmeno accennato, lasciando grande margine di manovra alla produzione industriale e poco spazio ai particolarismi delle singolarità del prodotto (esistono almeno 5 o 6 varianti di produzione di piadina romagnola che aggiunge qualche prodotto “segreto” all’impasto, che comunque proviene dalla tradizione, che non la farebbe ricadere all’interno dell’IGP), ma poco male, da qualche parte bisognerà tagliare.
Siamo quindi lieti come La Piadina dell’Elide di essere produttori di Piadina Romagnola certificatissima e aggiungo, artigianalissima, ad ognuno le proprie caratteristiche.

istruzioni per la cottura della piadina dell’Elide in forno
Molti amici che usano i nostri prodotti ci hanno chiesto istruzioni su come utilizzare la piadina in varie situazioni. La più tipica, che accade molto raramente in romagna, ma sovente nel resto d’Italia, è di scaldare la piadina in forno. La piadina non nasce per essere scaldata in forno o nei grill, ma alla piastra, pur tuttavia seguendo alcuni accorgimenti è possibile scaldare sia in forno che in grill, senza che ne risenta la fragranza e soprattutto la consistenza.
- La Piadina dell’Elide arriva da voi già cotta, e come tale va considerata, quindi deve essere solo scaldata (a costo che non la desideriate più dorata e “biscottata”)
- In forno o sul grill (o tostapane) la piadina deve stare pochi secondi, 15 o 20 al massimo (col forno a 200°C) diversamente si seccherà e perderà la morbidezza
- I prodotti come il salme o il prosciutto crudo vanno aggiunti dopo che la piadina è stata scaldata, non prima, in modo da conservare il gusto degli insaccati.
- In caso si vogliano aggiungere formaggi filanti o fusi (fontina fusa, mozzarella), NON CERCATE DI FONDERE IL FORMAGGIO DENTRO LA PIADINA, il formaggio deve essere fuso apparte (anche dentro un piccolo contenitore di plastica nel microonde) ed aggiunto sulla piadina già scaldata. In caso contrario brucerete la piadina e la renderete dura.
- Nel caso in cui voleste un prodotto veloce col formaggio fuso, richiedete i crescioni che nascono già in cottura col formaggio fuso all’interno e vanno solo riscaldati.
- L’ideale per scaldare la piadina è avere una piastra (anche da crepes, le trovate in grande distribuzione a poche decine di euro), oppure su una padella antiaderente.
- E’ possibile usare il forno a microonde per scaldare la piadina (senza la farcitura dentro), ma si tenga presente che questo tipo di cottura la renderà un po’ “gommosa” appena tolta, per poi renderla abbastanza rapidamente dura col raffreddamento (il gusto comunque non ne risente).
Speriamo che questi suggerimenti vi siano utili, e se avete dubbi potete mandarci una mail a info@piadinaterrediromagna.com/new

Piadina IGP nuovi tafferugli sull’approvazione a Bruxelles, il TAR da ragione ai piccoli produttori Romagnoli.
Ci risiamo, non ha pace il percorso per l’approvazione del marchio IGP per la piadina Romagnola. I produttori di stile “chiosco” (come noi de La Piadina dell’Elide) si sono opposti attrverso il TAR al disegno che è stato approvato in Europa che permetterebbe anche a produttori di tipo industriale, magari con sede in Emilia (vedi CRM Srl) di poter utilizzare il marchio Piadina Romagnola. Credo che questa battaglia possa apparire stupida, in realtà, sentendomi parte in causa devo ammettere che i produttori artigianali “veri” come noi non abbiano tutti i torti. I marchi IGP non proteggono solo una mera provenienza territoriale, ma la cultura che su quel territorio esiste, il modo di vivere un “prodotto” che solo prodotto non è, ma è un pezzo di identità. L’identità è la nostra cultura, a nostra “faccia”, quindi se la piadina nasce e diventa cioò che è grazie alla cultura che essa rappresenta, probabilmente è giusto che si presti un’attenzione maniacale all’identità stessa del contesto culturale di provenienza. Quest concetto poco ha a che fare col processo industriale e con Modena ad esempio, che ha altre eccellenze, ma non certo quella della piadina più vera.
date comunque un’occhiata all’interessante articolo del Sole 24 ore http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2014-05-29/chioschi-romagna-e-industria-modenese-contro-igp-piadina-151247.shtml?uuid=ABmV59LB

Regala la Piadina dell’Elide a Natale
Ci avviciniamo al Santo Natale, e anche quest’anno vogliamo passare le Festività insieme a voi portandovi un po’ di Romagna. Potete ordinare le vostre piadine preferite ed inviarle ai vostri cari o amici inserendo il loro indirizzo di spedizione e inviandoci il testo in e-mail info@piadinaterrediromagna.com/new che vorrete inserire come augurio, sarà nostra cura fare la confezione e il biglietto augurale. Terremo il Packaging per le spedizioni fino all’Epifania, perchè un regalo che delizia l’aniama e il palato secondo noi è beneaccetto sempre.

Piadina dolce con uvetta o mandorle
Come di consueto, cambia la stagione ed io vi propongo qualche cosa di nuovo per il vostro palato… sempre nella linea di aggiungere qualche elemento nuovo alla tradizione. Questa volta parliamo di due novità, la piadina dolce con mandorle e la piadina dolce con uvetta. Volevo fare qulacosa che fosse golosa per la colazione o comunque un companatico creativo a composizioni dolci o “semidolci”, e queste due piadine mi hanno stupita. Ottima la consistenza (il problema maggiore quando si inseriscono elementi nell’impasto” ma soprattutto incredibile il gusto. Quella alle mandorle rimane più asciutta, leggermente austera nel restituire l’amaro delle mandorle col dolce(poco pochino) dell’impasto, quella alle uvette è calda ed avvolgente, fantastica intinta nel latte. L’uso è a vostra discrezione: colazione, dopocena, snack veloce, piacere del pomeriggio, con confetture, o addirittura formaggi nel caso delle mandorle. Preferibilmente la consiglio calda (non con il microonde, padella o piastra), gli aromi si spandono ed il gusto è più rotondo, ma è ottima anche fredda. Le confezioni sono da 5 pezzi ed il diametro della piadina è di circa 15 cm, un po’ più piccola della tradizionale e un po’ più grande della media, ma sempre rigorosamente prodotta a mano.

Piadina e fichi caramellati, un connubio di gusto e di territorio.
I fichi caramellati sono un tipico prodotto romagnolo, hanno quel tipico gusto della nostra terra, dolce, ma con un retrogusto leggermente aspro, fresco, dato dal limone in cottura. Molto spesso si confonde la confettura di fichi con i fichi caramellati… sono cose molto diverse. I fichi caramellati sono fichi interi messi in bollitura con zucchero e limone, la parte liquida che viene generata dalla cottura con il calore si “caramella” dando appunto il nome al prodotto ed il caratteristico gusto. I fichi a volte si trovano interi, o spezzati a pezzi grossi (come nei ripieni) come ad esempio nei bocconcini, ma sono sostanzialmente diversi dalla confettura di fichi d0ve i fichi non sono interi nella cottura. Al di la di queste considerazioni “tecniche” come avviene per la piadina, in ogni casa in Romagna, i fichi caramellati si fanno alla propria maniera, sfuggendo quasi sempre alla ricetta “standard”. Quelli della Piadina dell’Elide vengono prodotti e venduti separatamente, oppure, all’interno dei bocconcini associati al pecorino, ma potete comprare la piadina, la confezione di fichi caramellati, e gustarvi il tutto con formaggi molli o stagionati direttamente sulla piadina o come preferite (anche come accompagnamento di degustazioni di formaggi. Un altro gioiello della tradizione romagnola che vi cosiglio di provare.

Il “cibo di strada” o meglio Street food diventa una tendenza, la piadina è la regina.
La piadina è la regina è un’affermazion che mi piace molto, forse perchè suona tutta la femminile e da quando il cibo di strada, il cosiddetto street food, è diventato una tendenza internazionale le richieste sono tante e dai più svariati luoghi d’Europa e non solo. Dalle tante richieste intuisco anche una certa difficoltà nel capire quali possano essere le soluzioni migliori per essere consumate in strada o nei catering. E’ evidente, la piadina in genere è ideale per essere gustata anche in piedi in maniera conviviale, ma alcuni “tagli” possono essere più comodi di altri. In base alla mia esperienza e dal confronto continuo con gli amici della piadina ho pensato di mettere insieme qualche consiglio per l’uso che potrebbe risultare utile per chi si avvicina al tema.
I prodotti consigliati
Un problema a cui pensare rispetto al cliente che mangia una prodotto in strada, o comunque in piedi, è il fatto che con un ripieno è facile che ci si sporchi, o goccioli, o comunque degli elementi della nostra piadina ripiena cadano o mettano in difficoltà il nostro consumatore. Una soluzione per aiutare i nostri clienti è offrirgli i bocconcini (piccoli crescioni) di piadina, fatti come piccoli panzerotti ripieni ci permettono di offrire qualsiasi ripieno, in piccolo formato, risolvendo così il problema dell’antipatico sgocciolamento, oltre al fatto che i bocconcini possono anche essere messi in borsa e portati via come fossero snack. Chiaramente i bocconcini possono essere ripieni di varie cose, sia dolci che salate, risultando la soluzione ottimale ed “elegante” per molte occasioni.
Un’altra soluzione che permette un’ottima somministrazione in condizioni dinamiche sono i rotoli, ripieni anche con salse o formaggi a fette, sono ottimi per essere consumati in piedi e facilmente divisi. L’impasto è più sottile di quello della piadina tradizionale, per favorire l’arrotolamento, ed in alcuni casi i clienti preferiscono questa tipologia di piadina, è un modo per differenziare il vostro prodotto usando anche salse come la tonnata, i carciofi, o le più “invasive” come ketchup o maionese.
Un’altra ottima soluzione sono le piadine di dimensione media
. Queste hanno la possibilità di essere riempite come quelle tradizionali, o anche di essere piegate in due offrendo un’ottimo compromesso per il consumo in piedi per una cena informale, un catering o come snack da portare via.

La piadina vegana, detto… fatto!
Sono in molti gli amici che mi hanno fatto richieste in merito alla composizione della piadina e alla possibilità di produrla in maniera vegana. Faccio questo post per specificare che la piadina biologica dell’Elide è vegana, cioè non contiene prodotti di origine animale. Resta la regola che se avete esigenze particolari basta chiedere e siamo in grado di tagliare il prodotto sulle vostre esigenze, ma nello specifico non troverete prodotti animali all’interno della biologica. Specificatamente nella piadina bio lo strutto di maiale viene sostituito dall’olio di oliva extravergine e non ci sono grassi o aromi aggiunti, quindi, per gli amici vegani tanto gusto romagnolo.
https://piadinaterrediromagna.com/products-page/piadina/piadina-tradizionale-da-prodotti-biologici-allolio-confezione-10-pz/

Arriva il caldo, la piadina si riempie di fresca confettura e formaggi estivi.
Finalmente è arrivato il sole, e come accade ormai per ogni stagione volevo suggerire come utilizzare la mia piadina. Oggi un’idea per i coni medi con un goloso ripieno: scquaquerone, confettura di pesche, e pesche fresche o fragole. Non riempite troppo il cono altrimenti il ripieno vi sfuggirà dalla parte inferione, magari mettete una pesca sul fondo e poi riempite a piacimento. Partite con i lcono scaldato, potete scaldarlo al forno, e poi aggiungete il ripieno fresco, il passaggio termico tra il caldo e il fresco farà raggiungere al tutto la temperatura i deale per il consumo. Potete anche portare con voi il cono e consumarlo freddo come snack durante una passeggiata o in spiaggia, sarà un ottimo “compagno di merende”.. 🙂

Come cucinare e conservare la Piadina romagnola dell’Elide
Torno sul tema di come cucinare e conservare la piadina, perchè vedo che in molti me lo chiedete. Per chi conosce già la nostra piadina sa che arriva già cotta, è solo da scaldare. Può essere ulteriormente cotta nel caso in cui la si voglia più tostata, è una questione di gusti.
Cucinare la piadina dell’Elide
L’ottimale è scaldarla/cuocerla su una piastra, o teglia, o padella antiaderente. Queste opzioni sono le migliori perchè riproducono la maniera tradizionale di cucinare la piadina, cioè su teglia di ghisa o come in origine era, in terracotta (la più antica ma sempre la migliore).
Molti amici che usano la nostra piadina a casa o in ristoranti ed hotel usano anche i forni per scaldare sia la piadina che gli altri prodotti (crescioni o rotoli). Il forno può essere usato, ma ha la controindicazione di seccare un po’ l’impasto, per questo non usate temperature estreme, massimo 180°C e non più di 1 minuto, sempre in base ai vostri gusti comunque. possono essere usati anche i grill ma con le stesse accortezze del forno, se la piadina si asciuga troppo perde di fragranza.
i crescioni, i rotoli, o i coni possono essere scaldati sia su piastra che in forno, essendo ripieni risentono meno della “modalità” forno. Possono essere anche presi dal congelo e scladati direttamente nel forno (elettrico o gas) e in un paio di minuti saranno pronti per essre consumati.
Il microonde ha qualche controindicazione, ammorbidisce molto l’impasto, e quando si raffredda, al contrario lo rende un po’ duro. In conseguenza di questo se scaldate nel microonde mangiate praticamente subito, perchè al raffreddarsi potreste avere una piadina non ottimale.
Conservare la Piadina dell’Elide
La piadina, i crescioni, i rotoli e i coni possono essere conservati sia in frigorifero che in congelatore. Essendo i prodotti già cotti, possono essere tolti dal frigorifero o dal congelo e scaldati direttamente, senza necessità di essere portati a temperatura ambiente, ed essere serviti.
In frigorifero ad una temperatura di +4°C le piadine hanno durata di circa 1 mese, i prodotti ripieni come i crescioni una settimana circa.In entrambe i casi possono essere tolti dal frigo, scaldati e mangiati direttamente, con una preparazione di meno di due minuti.
In congelatore, sotto gli 0°C, la piadina e tutti gli altri prodotti si conservano molto più a lungo di un mese, ed hanno comunque la caratteristica di poter essere riscaldati e consumati subito. Non vanno scongelati, mi raccomando, i crescioni possono essere scaldati in forno, la piadina con le stesse modalità di quando esce dal frigorifero, con una permanenza maggiore sulla piastra ma, mi raccomando, i prodotti non vanno scongelati.
Spero che queste piccole indicazioni vi siano utili, se avete domande potete anche farle direttamente a info@piadinaterrediromagna.com/new , magari raccoglierò le più interessanti e farò dell FAQ.

La Piadina non è IGP se non è fatta a mano, lo dice Slow Food
In questi giorni è infuocata la polemica attorno alla nostra amata piadina. Slow Food e la Confesercenti di Cesena, Ravenna e Forlì portano avanti una battaglia per il riconoscimento dell’IGP per la piadina con una caratteristica che fino ad oggi non era stata considerata, cioè il “fatto a mano”, come avviene nei chioschi. I produttori di piadina industriale sono molti in Romagna, e fanno anche ottimi prodotti, ma il presupposto della piadina fatta “a mano” è condizione necessaria in romagna per parlare di Piadina. La Piadina dell’Elide è fatta a mano, esattamente come al chiosco, quindi, ci associamo appieno alla battaglia che si sta facendo per il riconoscimento dell’IGP con caratteristiche precise. Si guadagna meno, molto meno, facendola a mano, ma la Piadina viene diversa… non ci sono santi che tengano. Ringraziamo quindi Slow Food e la Confesercenti che porta avanti una battaglia per la difesa più che di un prodotto, di un approccio ad esso. Noi produciamo tanti tipi di piadina, molto diversi dalla ricetta tradizionale, oltre a quella tradizionale, ma ciò non toglie che un approccio ai materiali, alla lavorazione, all’inventiva, sono la vera discriminante della produzione che può farci essere piccoli, ma grandi, a tutti le latitudini del globo, parola dell’Elide.

Piadina di Kamut e olio senza strutto Biologica, istruzioni per l’uso.
Chi mangia i prodotti della Piadina dell’Elide sa bene che siamo molto attenti alla tradizione, ma anche all’innovazione che oggi sposa sempre di più il nostro approccio: artigianale, km 0 e anche il Biologico. L’ultima nata tra le piadina biologiche che proponiamo è quella al Kamut, una farina “antica” che ha grandi virtù. in realtà Kamut è il marchio del produttore non il tipo di farina (che si chiama Khorasan), ma a prescindere da questo, questo tipo di farina non è ibridata come accade per molte altre e risulta molto più digeribile e soprattutto controllata nel processo di produzione. Attenzione, contiene comunque Glutine, quindi non è adatta ai celiaci (per i quali abbiamo una piadina con impasto e processo di produzione specifico), a volte c’è un po’ di confusione. Nella produzione di questa piadina Biologica non usiamo lo strutto (che può essere anch’esso biologico ovviamente) ma l’olio di oliva e non mettiamo nemmeno il latte (nella ricetta tradizionale in piccola quantità è presente) per renderla leggera ma comunque gustosa. Tutto il materiale di produzione è ovviamente di origine biologica . La conservazione rimane come per tutte le altre nostre piadine, circa 30 giorni tra i 4°C e gli 8°C, oppure in congelo per lunghi periodi. Non vi resta che provarla, magari con piatti a base di pesce (antipasti) o carni bianche (pollo, tacchino) per apprezzarne appieno la delicatezza del gusto. Potete accompagnarla ai piatti al posto del pane oppure meglio ancora usarla come finger food con filetti di tonno o straccetti di pollo, formaggi di qualsiasi tipo, ma soprattutto quelli a pasta morbida, magari con qualche confettura senza zucchero aggiunto.

La piadina biologica dell’Elide
Era da un po’ di tempo che desideravo produrre piadina con prodotti biologici e variando un po’ la ricetta originale, sostituendo allo strutto l’olio. C’è voluto un po’ di tempo, perchè la scelta dei prodotti che vanno nell’impasto è sempre lunga e piena di “prove”. Ho raggiunto credo un’ottima qualità sia per ciò che riguarda la scelta delle farine che quella dell’olio. Ho scelto le farine Alce Nero, tra quelle che ho provato mi è sembrata ottima, l’impasto è dela giusta consistenza e il gusto è davvero ottimo. Per l’olio preferisco i prodotti locali e di volta in volta potrei variare, ma sempre rigorosamente biologico. a questo punto aspetto vostri assaggi e pareri. Nel frattempo allego una foto dell’impasto con cui ho fatto i test che mi hanno convinta, è proprio bello anche da vedere 🙂 .

Come preparare un crescione pomodoro e mozzarella usando le lunette tradizionali dell’Elide
Oggi voglio spiegare come utilizzare un prodotto, nello specifico le lunette da ripieno, per creare un piatto gustoso e tipicamente romagnolo, il crescione o cassone pomodoro e mozzarella:
Preparazione 8 minuti
L’attrezzattura: una forchetta, un bicchierino d’acqua fresca, una lunetta da ripieno e naturalmente pomodoro e mozzarella tagliata a cubetti piccoli.
Ripieno: riempire la lunetta con pomodoro e mozzarella usando l’apertura nel lato della lunetta stessa
Chiusura passo 1: Una volta riempita la lunetta bagnare un dito nell’acqua e passarlo sul bordo inferiore aperto della lunetta, questo per inumidire leggermente la pasta
Chiusura passo 2: chiudere il lembo della lunetta ed inumidire la parte superiore del perimetro con altra acqua
Chiusura passo 3: passare sul lembo chiuso e umido spingendo sul bordo con la forchetta per la chiusura definitiva.
Cottura: la cottura ideale è su una teglia o su una normale padella calda, in modo da raggiungere una temperatura sufficiente a sciogliere il contenuto della lunetta e a definire la doratura della lunetta stessa esternamente. Il vostro crescione sarà così:
Senza trucco e senza inganno… ecco il vostro crescione realizzato con le lunette della Piadina dell’Elide pronto per essere gustato.

Come produciamo la nostra piadina
Come ho spesso raccontato la nostra produzione è artigianale. Con questo termine, abusato in molti casi, intendiamo che produciamo quando ci viene fatto l’ordine, quindi non abbiamo magazzino, e lavoriamo con materiali esclusivamente del territorio romagnolo, a pochi chilometri da dove produciamo. Non abbiamo intenzione di cambiare tipo di produzione e tipo di distribuzione. I distributori o i negozianti, o i clienti finali che vendono o mangiano la piadina dell’Elide hanno la certezza di un prodotto fatto a mano e curato pezzo per pezzo. Quando diciamo che i pezzi sono fatti a mano è ciò che facciamo, le piadine, i coni, i rotoli, sono “realmente” prodotti a mano e i materiali: Farina, Strutto, Sale, Acqua vengono acquistati in base all’ordinato, garantendo freschezza assoluta al prodotto finito. E’ un grande sforzo da parte nostra mantenere questa natura di prodotto, ma crediamo che il benessere del nostro cliente vada anteposto a tutto, anche al margine di profitto che possiamo avere, che ovviamente ci permette di vivere, ma che permette anche ai nostri clienti di mangiare un prodotto perfetto sul piano nutrizionale ad un costo accessibile. Abbiamo visto “cucinare” il nostro prodotto in varie maniere: alla piastra, sulla padella, in forno, anche nel microonde, ogni volta la piadina è rimasta di ottima qualità in sintonia con quelli che sono i piatti che nascono dalla fantasia dei clienti. Questo non si deve ad alchimia o magia, è solo attenzione al prodotto di base e amore per quello che si fa… tutto qui, speriamo di riuscire ad avere e dare tanta soddisfazione con la nostra Piadina. Un grazie a tutti i clienti e distributori che ci stanno dando fiducia.

Piadina creativa, quando la dimensione conta, piadine medie artigianali
Per i nostri clienti ci capita spesso di produrre piadine di varie dimensioni, in base ai menu o ai piatti che essi propongono. Abbiamo deciso di proporre due modi di usare la piadina che possono sembrare banali, ma ci siamo resi conto che come si suol dire, la dimensione conta… Proponiamo un modo di usare la piadina con una dimensione dimezzata rispetto allo standard, ma un po’ più grande di quella che proponiamo per gli aperitivi. Un diametro di circa 10/12 cm permette di proporre gustose soluzioni come gli Hamburger, o ad esempio il cono medio, che può essere riempito con insalata e mozzarella, per una fresca estate, o confetture e frutta per uno spuntino pommeridiano. Vi consigliamo quindi di provare questi modi freschi di usare la piadina che anche d’estate, può dare tanta soddisfazione al palato.

Benessere e piadina, quando il palato fa rima con lo stare bene.
In questo torrido inizio di stagione, le richieste per prodotti nuovi sono state molteplici. Sapete bene che essendo la nostra piadna rigorosamente artigianale capita spesso di raccogliere richieste di clienti con esigenze diverse. Il benessere ed il Biologico oggi è al centro dell’attenzione di tutti, e la Piadina dell’Elide, che da sempre utilizza prodotti di qualità, si attrezza per essere sempre più Bio e a km zero. La nostra produzione viene da sempre fatta con farine locali e con un’attenzione maniacale al prodotto del territorio, orientamento che ci permette di portare il prodotto in tutta Italia e oltre. Tutto questo però non nasce da un calcolo commerciale, ma semplicemente dalla voglia di dare del buon cibo ai nostri clienti. Non sempre abbiamo messo in evidenza questo approccio, ma siccome in tanti oggi usano il marchio “benessere” al solo scopo di promozionare prodotti, noi vogliamo segnialare che da sempre La Piadina dell’Elide:
- usa farine locali preferibilmente da coltivazione biologica
- Usa strutto e olii di produzione locale a km zero
- Cerca, anche in prodotti particolari come quelli per celiaci le farine di maggior corrispondenza con il gusto tradizionale
- Seleziona ed usa insaccati e formaggi romagnoli di aziende agricole dell’area di Cesena e Forlì.
Può sembrare scontato, ma il gusto che scaturisce da una terra è nei suoi prodotti locali, e per questo ci preme “trasportare” il meglio che riusciamo a trovare e che corrisponda alla nostra idea di Piadina Romagnola, sperando che la nostra idea appunto, sia quello che vi aspettate da un prodotto fatto su misura per voi e per il vostro benessere.

Piadina per ristoranti, bar e pub un successo insieme ai nostri clienti.
E’ da un po’ di tempo che stiamo distribuendo piadina per tutto lo stivale, dal nord estremo al sud. Siamo molto felici di poter portare il gusto della piadina dell’Elide in tanti posti per sposare gusti diversi. Non pensavamo ad un successo simile nell’ambito dei ristoranti e distributori di cibo di qualità, eppure, nonostante la crisi, sono stati in tanti a sciegliere la nostra piadina per arricchire i menù. Stiamo studiando prodotti speciali dedicati ad alcuni clienti che hanno esigenze particolari e continuiamo a servire clienti già consolidati con i prodotti tradizionali. La produzione artigianale della nostra piadina ci permette infatti di studiare ogni volta soluzioni dedicate agli amici che si affidano a noi. Come vedete scrivo al plurale rispetto agli altri post, questo perchè mi avvalgo di qualche collaboratore per seguire al meglio le esigenze dei singoli, e spero di poter sempre di più “personalizzare” la piadina per ogni identità culinaria, da Genova, a Napoli a Trento e tutti gli altri posti ringrazio gli amici che si affidano a noi. Presto on line alcune novità.

Piadina al Kamut e al farro biologico, cornetti di piadina per iniziare bene l’autunno.
Con l’Autunno alle porte ho sperimentato alcune novità lavorando su nuove farine e nuove forme per consumare la Piadina Terre di Romagna. In primo luogo ci tengo a specificare che la “Piadina terre di Romagna” (è un marchio IGP) non può essere fatta in altri luoghi che non siano le province di Forlì/Cesena e Ravenna, lo specifico perchè mi capita spesso di vedere prodotti denominati giustamente “piadina Romagnola” essendo però prodotti in altre regioni o province… sono buone ugualmente ovviamente, ma non possono essere considerate “originali Piadina Terre di Romagna”, altrimenti a cosa servirebbe specificare i marchi IGP. Fatta questa premessa “di mercato” vorrei parlare delle novità che per questa stagione ho preparato, nello specifico le piadine prodotte con farina di Kamut
e con farina di farro biologica
. Integrare queste farine nella ricetta originale ha richiesto un piccolo percorso di sviluppo per arrivare ad un prodotto che sia coerente con il gusto romagnolo e devo dire che sono molto soddisfatta di come queste piccole innovazioni si sono inserite nei miei prodotti. L’altra novità sono i cornetti di piadina
, piccoli coni adatti a snack, catering, da riempire e gustare, sono una piccola golosità che può essere associata anche ai vostri piatti creativi, presentando un aspetto delicato adatto sia ad essere ripieno con dolce e salato.

Piadina rotolo estivo, il pesce sposa la piadina
D’estate è piacevole mangiare la piadina col pesce, chiaramente se usata la posto del pane si adatta con qualsiasi pesce apparte quelli più delicati che verrebbero sovrastati nel gusto. Bisogna comunque pensare che la piadina nasce dalla tradizione di una terra che è fatta di gusti decisi, quindi: fritture di pesce, grigliate di pesce azzurro (da noi detti sardoni, sarde, sugherelli e tutti i pesci di queste famiglie), sgombri grigliate, seppie, tutta roba “strong”, da bere magari con un buon Sangiovese, uso tipico della Romagna, di usare anche il rosso col pesce. Per l’estate ho voluto creare un rotolo, quindi una pasta meno impegnativa rispetto a quella classica, farcito con tonno, olive e capperi. Questo rotolo può essere gustato anche freddo, con ottima soddisfazione del palato e dello stomaco, che anche vicino all’arenile, non si troverà a lavorare eccessivamente. Quindi, dedicatevi al pesce estivo con l’ausilio della piadina, che anche col caldo, è il miglior compendio ai vostri pasti.

La piadina romagnola per catering e buffet, è sempre un successo.
Il servizio di catering e buffet mi capita spesso venga richiesto, infatti sul sito vedete molte foto fatte durante gli eventi. E’ sempre una scelta vincente utilizzare i prodotti basati sulla piadina romagnola perchè piacciono un po’ a tutti e si prestano ad aperitivi, antipasti a buffet negli eventi o matrimoni (mi è successo più di una volta di organizzare la fornitura per “il giorno più importante”), o anche come integrativo di cene aziendali o fiere (anche questo capita spesso, sia per le occasioni in cui si vende direttamente, sia per gli ospiti degli stand). I prodotti sono molteplici, ed in base alle occasioni possono esserci opzioni diverse, ma bisogna sempre pensare agli ospiti e dare dei prodotti golosi, ma non impegnativi e semplici da gestire. A questo scopo io produco alcuni prodotti di piccole dimensioni come i piccoli crescioni, i bocconcini, che si prestano particolarmente per i buffet sia dolci come quelli con i fichi caramellati e pecorino o quelli alla nutella, ma anche quelli salati. Un’altra linea di prodotti molto comodi per i catering sono i rotoli che una volta “arrotolati” possono essere tagliati e diventare particolarmente adatti e divertenti per gli ospiti, oltre a restituire un bellissimo aspetto nella presentazione sul tavolo. Basta avere una piccola piastra in loco ed ai clienti si può dare un prodotto veloce e fresco che non mancherà di essere ricordato. Anche a casa per piccole feste i bocconcini sono adattissimi e farete davvero poca fatica con una grande resa. Attenzione, mi raccomando sempre, non usate il microonde per scaldare la piadina in genere, asciuga il prodotto e lo peggiora. Sui grandi eventi si organizza anche la cottura come in un chiosco, ma questo diventa piuttosto impegnativo e richiede un’organizzazione ad hoc.

Piadina ricetta .. in realtà ognuno ha la sua.
Spesso mi chiedono la ricetta della piadina, è evidente che non mi passa lontanamente per la testa di dare la mia.. 🙂 , soprattutto perchè ognuno la personalizza e la taglia sulla propria sensibilità culinaria. Bisogna partire dal presupposto che la cucina Romagnola in genere è povera, non ha grandi fronzoli, e la piadina non sfugge a questa regola. Sulle tavole romagnole sostituisce il pane da sempre, anche perchè più rapida da preparare. La ricetta di base si può riassumere in:
Un chilo di farina (0 o doppio 0, dipende dai gusti);
4 grammi di bicarbonato di sodio,
300 grammi di strutto (può essere anche meno, lo strutto conferisce la morbidezza)
sale a gusto
si impasta il tutto con acqua creando un impasto molto sodo, lo si fa riposare un po’ (poco, anche meno di mezzora), si stende col mattarello, ricordandosi di usare la farina sul mattarello stesso in modo che non si attacchi l’impasto, e una volta stesa si cuoce su un piano liscio di cottura, quello tradizionale sarebbe in terracotta perchè conferisce porosità, ma va bene qualsiasi superficie.
Come vedete è davvero semplicissima da preparare, povera negli elementi, ma ricca al palato. Da questa base si scatena la fantasia delle Romagnole, c’è chi aggiunge il miele o lo zucchero (in realtà serve solo a conferire un colorito più giallo, non si apprezza una vera differenza al palato, almeno a me pare, ma se volete provare.. ), chi al posto dello strutto usa l’olio di oliva (la piadina rimane un po’ più secca e un po’ più leggera), chi al posto dell’acqua nell’impasto usa il latte (la rende più delicata) o addirittura il vino bianco (ma poi attenzione all’alcool test. 🙂 . Nell’impasto poi si può inserire di tutto, dalle olive al rosmarino a qualsiasi altra cosa a piacere. Quindi alla Romagnola, un piatto di base essenziale, ma dalle infinite possibilità di divertimento. Se avete notizie di varianti scrivete su questo post, magari ne inventiamo di nuove. La mia personale ricetta… beh.. provate una della mie piadine o crescioni e poi mi direte.

Crescioni o cascioni sempre ripieni sono…
Spesso mi chiedono cosa siano i crescioni, termine piuttosto noto tra Cesena, Forlì e Ravenna. Chi frequenta la Romagna sa bene che il crescione non è altro che una piadina ripiena, o meglio, si usa l’impasto della piadina e lo si chiude come un panzerotto o un calzone. Lo stesso prodotto prende anche il nome di cascione dalle parti di Rimini e tanti altri nomi in base alle zone, ma diciamo che i più noti sono appunto crescione e cascione. Il ripieno dipende davvero dalla fantasia di ognuno, ma il più calssico è quello con le erbette (di solito un misto di spinaci e bietole) o quello pomodoro e mozzarella. Il fatto che il ripieno sia chiuso, e non semplicemente inserito trai lembi di piadina come avviene in quella classica, rende il gusto molto appetitoso e “integrato”. Fatastica è la variante con la salsiccia e cipolla e simili, ma tra i miei preferiti ci sono quelli dolci o particolari come fichi e pecorino. Ebbene si, la piadina ed i crescioni sono anche dolci, e tanti di voi li conoscono con la Nutella, ma specialmente nelle versioni piccole, che io chiamo bocconcini, troverete grande soddisfazione per la gola perchè sono la classica piccola golosità alla fine di un pasto o davanti alla televisione. Se avete maniera di produrli a casa provateli anche con le marmellate o il miele (castagno o simile) una variante veramente eccezionale. Purtroppo per ora se me li chiedete non posso spedirveli in tutte le varianti possibili, ma quelli che trovate nel catalogo per ora posso mandarli, per il resto mi sto organizzando. Comuque o fatti da me, o da voi, provate tutte le varianti dei cresconi, perchè davvero la base della piadina può portare tanta fantasia sulla vostra tavola.